§.1- Riporto parte di un post di Franco Bertossa (la versione integrale qui -> 2tu4 maernlzoSt nmtpaonunSsomrlelferr mohrdgSed 1lS7:cei21) intitolato <<BUDDHA, ARISTOTELE E HEIDEGGER>>, il quale recita:
<<Vi sono
almeno tre livelli di mente. La prima è incentrata sul principio di non contraddizione
aristotelico: "È impossibile che il medesimo attributo, nel medesimo
tempo, appartenga e non appartenga al medesimo oggetto e sotto il medesimo
riguardo". La seconda è incentrata sul senso del respingimento
esistenziale: "Non posso che essermi, ma non posso essermi." La terza
è incentrata sul rapporto lecito dell'esistente con se stesso. […] Via
via che si "sfondano" le dimensioni logiche, le precedenti non
restano invalidate, solo completate. Il mondo della prima logica non ha accesso
a questo; accade però che sia la scienza che massima parte della filosofia
restino e prosperano nel solo primo principio logico. Del sentimento
esistenziale possono fare benissimo a meno - e vogliono farne a meno. In
filosofia è la fondamentale differenza che intercorre tra Heidegger e Sartre da
un lato e, dall’altro, Severino,
il cui pensiero è incentrato sulla prima logica. Il terzo principio logico, infine, è più profondo
ancora, ma ha senso affrontarlo solo dopo lunga pratica. Su di esso si
incentrano la dimensione etica del Buddhismo - di rapporto dell'esistente con
il proprio essere - e l'"estinzione" (nirvana). Non è, però, cosa da
occidentali. […]>>.
§.2- A ciò aggiungo parte di un altro post, sempre di Franco Bertossa (la versione integrale qui -> tf14S pnongshohredu):
<<Ripropongo un post insistendo su un evento che il pensiero occidentale non contempla, l'irruzione di un sapere "altro", al di là della ragione. Una improvvisa "mostrazione" cui non si perviene con la ragione. È un repentino svelamento con accesso ad una verità "altra". L'Oriente ha, da sempre, consapevolezza della centralità di tale Risveglio e su esso ha fondato le sue visioni del mondo. Che l'Occidente sia monco? […]>>.
§.3- Mi pare che in Franco Bertossa il <<terzo principio logico>> corrisponda a quel che lui chiama: <<verità "altra">> (sia essa B).
§.4- Ebbene, B NON riesce ad esser <<"altra">> rispetto alla verità (sia S) quale struttura originaria perché, pretendendosi <<"altra">> (= differente), ecco che B RIENTRA _ contro la propria pretesa _ nell’onnicomprensiva e perciò intrascendibile verità S cui è il DIFFERIR dei DIFFER-ENTI (= la struttura originaria), auto-negandosi come <<verità "altra">>.
§.5- Ciò comporta che S NON solo NON sia un <<pensiero incentrato sulla prima logica>>, ma NEPPURE sulla logica tout court, giacché dell’ORIGINARIO ONTOLOGICO trattasi.
§.6- Cosicché S INCLUDA i suddetti <<tre livelli di mente>> (e quindi includa la <<verità "altra">> come NON-altra da S) i quali, così, rappresentano individuazioni presupponenti S.
§.7- Pertanto, l’Occidente sarà anche <<monco>>;
S (= la struttura originaria) NO…
RF
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